Meditazione II

Quando scrivo, rassomiglio a un vecchio pedante e altero; quando non scrivo, a un giovane coglione.

Una delle persone a me più care, acuta osservatrice del reale, mi rimprovera di non conoscere il mondo di prima mano, di non coltivare rapporti, di non esplorare le molteplici sfumature di questa nostra umanità.

In risposta, posso scegliere se recitare la parte del vecchio pedante e altero oppure lasciar parlare il giovane coglione. In questa sede — trovandomi a scrivere, guarda caso — opterò per la prima delle due, e risponderò che di umanità se ne incontra in quantità industriale tra le pagine dei nostri libri. 

E d’altra parte, chi coltiva vanesie ambizioni letterarie non può non interessarsi all’umanità e alle sue emozioni; difetta, semmai, la conoscenza diretta d’una parte di questa. Eppure, in quella paginetta di Hugo, il primo allattamento di una madre vibra delle emozioni che un uomo dal petto villoso e cadente non potrà certo mai provare; e le tremule lacrime di una giovane cieca sono scrutate dall’occhio lucido e pietoso del medesimo autore.

Posando un istante la penna, ecco però riemergere il coglione. Non già come il dottor Jekyll e il signor Hyde, ambivalenza e complementarietà, due facce della medesima medaglia. Nossignore! Il coglione risorge alla maniera del meno noto Signore di Ballantrae, dello stesso Stevenson: si sovrappone al pedante, muore ammazzato e rinasce, lo insegue e lo ricinge.

E dopo averlo acciuffato, levando un pugno in aria con fare minaccioso, il coglione ammonisce il pedante con un dardo di buonsenso: 

«Ma se non ti degni di guardarti intorno e coltivare amicizie, dove mai vorrai trovare collaboratori? Chi solcherà le acque reflue di questa rivista? Chi contribuirà all’infelice progetto, sollevandoti dall’urgenza di dedicarvi ogni stilla del tuo tempo?».

La stessa persona che mi fa notare come la clausura mal si sposi con l’idea di fondare una rivista letteraria è già giunta in aiuto. E in questa sede la ringrazio, diciamo pure, come si ringrazierebbe una sorella.

Ma anche d’altre armi si deve armare una legione; e allora, per tirar corto: se volete collaborare in qualsiasi maniera, date un’occhiata alla sezione apposita.